mercoledì 25 agosto 2021

Le cantine Gallo-Romane di Alésia

Un'abitudine antica per conservare il cibo era quella di contenere le varie derrate in vasi più o meno gradi (orci, anfore, dolia, ecc) murati nei banchi o nelle pareti. Con un coperchio o un tappo veniva chiuso il foro e all'occorrenza con un mestolo veniva prelevato il contenuto.
Esempi di questi vasi sono ampiamente conosciuti in siti come Pompei, Ercolano, Ostia ecc. (Foto 1)

(foto 1) Il bancone di una locanda di Ercolano

Un po' meno conosciuta è 


 l'abitudine di disporre questi vasi in locali "cantina" per conservare il cibo. In realtà (fonte Remains of the Gallo-Roman town presso il MuséoParc Alésia) questi locali cantina erano destinati anche a tenere al sicuro gli oggetti di valore della famiglia oppure a fungere come deposito generico...ma torniamo al cibo.
I vasi di Alésia erano destinati a conservare principalmente vino e olio ed erano collocati, in genere, nella parte più riservata dell'abitazione. 
Nella seconda foto si vede la sagoma di quelli che erano quattro vasi murati nella parete. In basso, invece, si distinguono i gradini in pietra che dal livello del pavimento della casa conducono alla cantina. Da notare la pietra posta sotto una delle quattro impronte che è stata lavorata per dare stabilità al fondo del vaso.


Nella terza e quarta foto la cantina è fotograta dal livello della strada e ci si può rendere conto delle dimensioni e della profondità di questi locali. 





Nell'ultima foto c'è una lumaca che si affaccia in una di queste cantine...d'altronde siamo in Borgogna e le lumacone Helix Pomatia sono di casa. 

Di queste e di tante faccende che riguardano il cibo nell'antichità ne parliamo alle nostre Archeocene...seguiteci





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